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Elettrobisturi

 

L'elettrobisturi sfrutta l'effetto di riscaldamento creato da una corrente elettrica sul corpo allo scopo di tagliare o cauterizzare tessuti.

Quando infatti una corrente elettrica attraversa una sezione del corpo posta tra due elettrodi con una densità sufficiente crea un effetto di riscaldamento del liquido cellulare così repentino che la pressione del vapore creatosi nelle cellule ne rompe le membrane; questo effetto è sfruttato per tagliare o coagulare i tessuti stessi.

 

La tensione presente tra i due elettrodi, a circuito aperto è compresa tra i 500V e i 2000V di valore efficace, mentre la corrente erogata è di 0.5 – 2 A. La potenza è regolabile tra qualche decina di watt a 400W. Il campo a radiofrequenza (0.5 – 2 MHz) necessario al funzionamento dell'elettrobisturi viene fornito da un oscillatore.

Lo strumento trova applicazione in numerosi settori specialistici della medicina: dermatologia, otorinolaringoiatria, ginecologia, odontoiatria, oculistica, e in sala operatoria in luogo del comune bisturi.

Dal generatore di radiofrequenza escono due elettrodi, l'elettrodo attivo che materialmente effettua il taglio o fa coagulare la ferita, e l'elettrodo neutro che è costituito da una piastra a diretto contatto con il paziente.

L'elettrodo attivo è costituito da una parte metallica, di forma variabile a seconda della necessità specifica, inserita in un manico isolato.

La corrente elettrica che arriva al paziente attraverso l'elettrodo attivo deve essere scaricata attraverso l'elettrodo neutro e successivamente riportata all'apparecchio attraverso un apposito cavo

Dal punto di vista della sicurezza, non si segnalano rischi da esposizione a campo a radiofrequenza per il personale sanitario in quanto lo strumento è opportunamente schermato.

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