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Lo scorso primo agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva , con quasi un mese di ritardo rispetto ai tempi dettati dall'UE, un decreto che recepisce la Direttiva comunitaria 2013/35/UE in materia di sicurezza del lavoro.
La Direttiva 2013/35/UE stabilisce prescrizioni minime di protezione per i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici e concerne i rischi riguardanti gli effetti biofisici diretti e gli effetti indiretti noti, provocati a breve termine, mentre non si applica per eventuali effetti a lungo termine. Tale Direttiva abroga la 2004/40/CE, che si basava sul sistema di valori limite di esposizione e di valori di azione proposto dall’ICNIRP nel 1998. Si è reso infatti necessario un aggiornamento che tenesse conto delle modifiche nelle Linee Guida per esposizione ai campi a bassa frequenza e ai campi statici introdotte dalla stessa ICNIRP rispettivamente nel 2010 e nel 2009.
Il Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 del 18 agosto 2016 attua la Direttiva 2013/35/UE abrogando la Direttiva 2004/40/CE che era stata recepita all'interno del Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro (Decreto Legislativo 81/2008).
Nel nostro ordinamento la protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione ai campi elettromagnetici è disciplinata dal Titolo VIII, Capo IV (Articoli 206 – 212) del D.Lgs 81/2008, mentre i valori limite di esposizione sono indicati nell’Allegato XXXVI, parte II e parte III.
Il decreto 159/2016 è composto di due articoli ed interviene sull’impianto normativo vigente modificando in parte o completamente gli articoli da 206 a 212 del D. Lgs 81/2008, con l’obiettivo di implementare il sistema di protezione già esistente secondo i dettati contenuti nella Direttiva 2013/25/UE.