Studi su animali o sull'uomo


Gli studi in vivo possono essere effettuati su animali da laboratorio, oppure sull'uomo.

 

Gli studi in vivo su animali possono fornire informazioni tipo qualitativo su potenziali effetti della esposizione ad un determinato agente chimico o fisico senza però fornire spiegazioni sui meccanismi alla base dell'effetto stesso. Tale informazione viene invece fornita dagli studi in vitro che devono pertanto essere portati avanti contestualmente.

In molti esperimenti, specie nel campo della fisiologia e della patologia, l'animale sostituisce l'uomo: idealmente le conoscenze che derivano da esperimenti effettuati su animali, ad esempio roditori, potrebbero essere estrapolate all'uomo, soprattutto in ambito tossicologico e nello studio della cancerogenesi.

C'è infatti una buona correlazione (84%) tra agenti che causano tumori nell'uomo e agenti che causano tumori nei roditori: ad esempio, la maggioranza dei fattori chimici che causano leucemia nell'uomo, provocano insorgenza della patologia anche nei roditori.

I meccanismi nell'uomo e nella maggior parte dei roditori seguono la stessa via metabolica e le stesse modalità di riparazione cellulare, ed è sufficiente, grazie a modelli matematici sempre più dettagliati, rapportare le dosi alla dimensione dell'uomo.

Occorre però in questo ambito, tenere sempre in considerazione le differenze interspecie, infatti, sebbene molti tumori presentino caratteristiche simili nell'uomo e negli animali da laboratorio, è comunque necessario estrapolare i dati in modo corretto e contestualizzarli all'uomo.

 

Per quanto riguarda nello specifico le indagini relative ai campi elettromagnetici, soprattutto per quanto concerne i campi a radiofrequenza, occorre effettuare, oltre alla contestualizzazione, anche complesse valutazioni di tipo dosimetrico.

Il SAR infatti, che rappresenta la quantità dosimetrica di riferimento per quanto riguarda l'esposizione ai campi a radiofrequenza, presenta un massimo ad una frequenza specifica chiamata frequenza di risonanza; tale parametro è legato alle dimensioni del corpo.

Pertanto, per alcune specifiche frequenze, può verificarsi che, a parità di potenza incidente, il SAR e quindi l'esposizione, sia maggione nei piccoli animali (topo, ratto, coniglio) che nell'uomo.

 

Studi epidemiologici possono essere effettuati anche sull'uomo, sulla base di reclutamento volontario ed adesione di soggetti singoli a progetti di ricerca sperimentale.