Sicurezza sul lavoro

Corsi di formazione

Indagini strumentali

 

Calendario eventi

Aprile 2024
lunmarmergiovensabdom
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930

Ipersensibilità ai campi a radiofrequenza

 

L'ipersensibilità consiste in una alterata ed eccessiva reattività dell'organismo o del soggetto ad un agente esterno o ad una situazione, che può portare alla comparsa di vari problemi fisici o psichici, la cui insorgenza viene attribuita alla presenza di quel determinato agente (o situazione) dagli individui colpiti.

In particolare, le reazioni di ipersensibilità possono essere attribuite a differenti tipologie di agenti esterni, tra i quali si possono annoverare anche i campi elettromagnetici; alcuni soggetti infatti in seguito all'esposizione ai campi elettromagnetici, hanno lamentato una vasta gamma di sintomatologie, da problemi alla salute e al benessere leggeri e non dannosi a patologie ben più gravi che in alcuni casi hanno costretto gli individui colpiti ad abbandonare il lavoro e a modificare interamente il proprio stile di vita.

 

Questa presunta sensibilità all'esposizione è stata definita "ipersensibilità ai campi elettromagnetici" o EHS (Electromagnetic HyperSensitivity), ed è caratterizzata da vari sintomi non specifici, sia dermatologici, quali arrossamento, prurito, sensazione di bruciore, sia a carico del sistema neuro-vegetativo, come affaticamento generale, stanchezza, difficoltà di concentrazione, instabilità, nausea, palpitazioni e disturbi della digestione. L'insorgenza di tale complesso di sintomi non è caratterizzata da basi tossicologiche o fisiologiche note, e per questo motivo è stato introdotto un termine più generale per indicare la sensibilità a fattori esterni quali campi elettromagnetici o altri agenti chimici o fisici, definito Intolleranza Idiopatica. Tale termine è utilizzato per descrivere diverse condizioni patologiche che però hanno in comune sintomi aspecifici la cui comparsa non è dimostrabile dal punto di vista medico.

 

Nel corso dell'ultimo decennio sono stati condotti numerosi studi su volontari riguardanti l'ipersensibilità ai campi elettromagnetici ad alta frequenza, attraverso somministrazione di questionari o mediante interviste telefoniche, allo scopo di indagare l'eventuale correlazione tra insorgenza di sintomi attribuibili a ipersensibilità ed esposizione a campi ad alta frequenza, considerando sia l'ambiente lavorativo che quello residenziale.

 

Da questa tipologia di studio, non completamente adatta ad indagare su effetti di natura idiopatica, è emerso che l'ipersensibilità ai campi elettromagnetici (EHS) è maggiormente riscontrabile tra gli utilizzatori regolari di videoterminali; inoltre le donne hanno riportato sintomi più evidenti rispetto agli uomini.

Altri studi più specifici, sempre condotti attraverso questionari, hanno indagato la possibile associazione tra utilizzo di telefono cellulare e presenza di sintomi di ipersensibilità.

 

In uno studio in particolare, portato avanti somministrando questionari a volontari svedesi e norvegesi, è stato riscontrato che il 13% di svedesi ed il 31% di norvegesi presentava almeno uno dei sintomi elencati nel questionario, e di questi, il 45% degli individui ha attuato spontaneamente misure di protezione allo scopo di ridurre l'esposizione. Tuttavia, l'indagine non è stata condotta in cieco, ma ai partecipanti è stato comunicato che si sarebbe trattato di uno studio sugli effetti dell'utilizzo del telefono cellulare, e ciò è stato oggetto di critiche successive poiché la conoscenza dell'oggetto dell'indagine potrebbe aver influenzato in maniera significativa le risposte fornite dagli intervistati.

 

Le indagini successive si sono incentrate sulle eventuali differenze dei sintomi manifestati dagli utilizzatori di telefono cellulare rispetto a quelli abituati ad usare solo il telefono analogico; la sintomatologia si è rivelata la medesima per entrambe le categorie di utilizzatori.

Questi studi specifici hanno messo in evidenza che alcuni sintomi, quali fenomeni di riscaldamento dietro o attorno all'orecchio, mal di testa o affaticamento, si riscontrano principalmente negli individui che hanno dichiarato di utilizzare assiduamente il telefono durante la giornata, svolgendo un numero di chiamate elevato e di lunga durata.

 

Considerando nello specifico la telefonia cellulare, i ricercatori, sulla base degli studi sopra riportati hanno condotto ulteriori analisi sui soggetti che hanno dichiarato di svolgere più di due telefonate al giorno utilizzando un terminale GSM, appartenente ad una delle 4 categorie di telefoni selezionati sulla base dei valori di SAR emessi.

In particolare, alcuni sintomi specifici quali malessere generale, vertigini, e riscaldamento attorno all'orecchio sono stati evidenziati in associazione ad esposizioni a campi caratterizzati da valori di SAR superiori a 0.5 W/kg.

Oltre agli studi portati avanti attraverso somministrazione di questionari o interviste telefoniche, sono state anche condotte indagini in cieco, in cui i volontari sono stati esposti alternativamente a campi elettromagnetici ed a segnali fittizi senza essere di volta in volta informati sulla natura della esposizione .

Tra questi, uno studio in particolare è stato portato avanti esponendo volontari sani sia a campi pulsati a radiofrequenza sia ad esposizioni fittizie in due sessioni separate; alla fine dell'indagine è stato chiesto ai volontari di elencare i sintomi e le sensazioni provate durante l'esposizione. Dalle risposte fornite non sono state riscontrate differenze in sintomatologia tra le due sessioni di esposizione, sebbene fatica e male alla testa siano aumentate con l'avvicinarsi del termine dell'esperimento.

Infine, una successiva indagine sempre condotta in cieco, non ha evidenziato variazioni di frequenza cardiaca, pressione sanguigna e frequenza di respirazione in individui esposti a vari tipi di segnali, tra cui quelli caratteristici della telefonia analogica, della telefonia digitale o segnali fittizi. Alcuni individui hanno riportato sintomi tra cui mal di testa o surriscaldamento del volto o dell'area attorno all'orecchio, sebbene la maggior parte di questi siano stati evidenziati durante le esposizioni fittizie e non in quelle reali.

 

Conclusioni

 

La maggior parte degli studi condotti non ha riportato evidenze sperimentali che confermino una possibile associazione tra esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza e sviluppo di reazioni da ipersensibilità in volontari sani; analogamente, gli studi svolti in cieco hanno mostrato che i sintomi lamentati dai soggetti autodefinitasi ipersensibili non sono da correlare all'esposizione ai campi elettromagnetici, ed inoltre, la maggior parte delle indagini svolte ha indicato che gli individui ipersensibili non sono in grado di riconoscere con maggior facilità la presenza di campi elettromagnetici rispetto ai soggetti non ipersensibili.


Bibliografia

 

[1] Eriksson NM, Stenberg BG. Baseline prevalence of symptoms related to indoor environment. Scand J Public Health 34(4):387-396; 2006.

 

[2] Hietanen M, Hämälainen AM, Husman T. Hypersensitivity symptoms associated with exposure to cellular telephones: No causal link. Bioelectromagnetics 23(4):264–270; 2002.

 

[3] Hillert L, Berglind, N, Arnetz, BB, Bellander T. Prevalence of self-reported hypersensitivity to electric or magnetic fields in a population-based questionnaire survey. Scand J Environ Health 28(1):33-41; 2002.

 

[4] Levallois P, Neutra R, Lee G, Hristova L. Study of self-reported hypersensitivity to electromagnetic fields in California. Environ Health Perspect 10(4):619-623; 2002.

 

[5]Koivisto M, Haarala C, Krause CM, Revonsuo A, Laine M, Hamalainen H. GSM phone signal does not produce subjective symptoms. Bioelectromagnetics 22(3):212-215; 2001.

 

[6] Oftedal G, Wilén J, Sandström M, Hansson Mild K. Symptoms experienced in connection with mobile phone use. Occup Med-Oxf 50(4):237–245; 2000.

 

[7] Sandström M, Wilén J, Oftedal G, Hansson Mild K. Mobile phone use and subjective symptoms. Comparison of symptoms experienced by users of analogue and digital mobile phones. Occup Med-Oxf 51(1):25–35; 2001.

 

[8] Wilén J, Sandström M, Hansson Mild K. Subjective symptoms among mobile phone users – a consequence of absorption of radiofrequency fields? Bioelectromagnetics 24(3):152-159; 2003.

 

Tu sei qui:

Trovaci anche su...